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High Card | La rivalsa del 2 di Picche – Recensione

High Card seconda stagione

Cosa accade trasportando il mondo delle spie inglese in un anime? E aggiungendo un pizzico di soprannaturale? Semplice avrete la ricetta per un anime ben bilanciato, accattivante ma elegante e soprattutto di classe: ecco a voi la ricetta perfetta di High Card.

High Card è composto da 2 stagioni andate in onda rispettivamente nel gennaio 2023, mentre la seconda esattamente un anno dopo.

Il progetto è composto da 2 stagioni da un cuor da 12 episodi l’una, con uscite a cadenza settimanale per entrambe le uscite.

Indice dei contenuti:

  • Il 2 di picche in grado di cambiare una mano
  • Spie Britanniche in un anime

Il 2 di picche in grado di cambiare una mano

La storia si apre presentandoci il nostro protagonista, Fin Oldman un ragazzo orfano di 17 anni, dalle origini sconosciute, ma che ben presto si ritroverà in un vortice di forze ben più grandi di lui, tra le quali dovrà scegliere da che parte schierarsi e se continuare a lottare o soccombere ad esse.

In un mondo dominato dai possessori di speciali carte da gioco, che se utilizzate garantiscono poteri soprannaturali, fin si ritrova a essere il possessore del 2 di picche, carta conosciuta sia nel gioco che tra i possessori di poteri come una delle carte più deboli; eppure a volte basta un piccolo ago per far pendere la bilancia dal lato della giustizia.

All’inizio della prima stagione vediamo Fin ignaro del potere delle carte, in disperata ricerca di soldi per risanare i debiti dell’ orfanotrofio, l’unica casa che abbia mai avuto, con piccoli furti e cercando fortuna nel gioco d’azzardo. 

Questa ricerca di soldi facili, lo porterà però ben presto a scontrarsi con dei malavitosi in cerca delle carte speciali che per puro caso scopriranno che anche lui ne possiede una e per questa ragione inizieranno a dargli la caccia.

Proprio in quel momento di disperazione, in preda al panico e durante la fuga Fin verrà aiutato da Chris Redgrave agente segreto della Pinochle, un organizzazione che ha il compito d’evitare che le carte cadano in mani sbagliate e di riportarle al loro proprietario: il Re del loro stato.

Dopo una fuga rocambolesca i 2 si presentano, e si dirigono al centro di comando della Pinochle, base operativa di questa unità speciale dello stato, dove a Fin verrà spiegata l’importanza delle carte e verrà posto davanti ad una decisione che cambierà per sempre la sua vita: rinunciare alla sua carta, unico ricordo del suo passato prima dell’ orfanotrofio, oppure entrare a far parte dell’High Card, l’unità speciale di recupero e sorveglianza delle carte al diretto servizio del Re dello stato di Fourlands.

Infine, dopo aver accettato l’incarico e il pesante lavoro che lo aspetta, nella speranza di guadagnare abbastanza per mantenere aperto  l’orfanotrofio, Fin inizierà a stringere rapporto sempre più stretti con tutti i membri di High Card, facendo da legante e rendendola di fatto più simile ad una famiglia che alla fredda squadra che era prima del suo arrivo.

Inoltre da qui inizieranno le sue avventure tra possessori di carte fuori controllo che usano i poteri speciali per il loro proprio tornaconto e la Mafia della famiglia Klondike, un organizzazione criminale con lo scopo opposto di High Card: permettere ai possessori di carte di utilizzare il potere come meglio credono e per se stessi.

Così iniziano le avventure di Fin Oldman e i suoi colleghi, spie in un paese che non sa dell’esistenza delle carte speciali ne conosce la loro vera storia, un paese in cui dovranno districarsi tra le gli intrighi della malavita e l’annaspare della polizia che cerca di fare quel che può con quello che ha.

Spie Britanniche in un anime 

Il progetto High Card è un’idea molto interessante e fuori dal comune, non si tratta del solito anime d’intrighi sul potere, mistero o ambientato semplicemente in un altro paese, ma riesce a prendere il meglio di tutti questi generi e metterli insieme in una miscela esplosiva ed estremamente convincente.

Quest’anime riesce a coniugare perfettamente il fascino dello spionaggio inglese, grande classico dei film di James Bond, con una componente d’eleganza e allo stesso tempo grande azione, combinata alla perfezione con elementi da classico animi e magico fantasy, grazie alla storia antica delle carte e gli aiuti magici delle carte, fulcro dell’intera narrazione.

In sostanza quest’anime riesce a prendere il meglio di 2 mondi, dalla ricercatezza quasi aristocratica dello spionaggio inglese tipico del cinema occidentale al classico fantasy nipponico, creando uno spettacolo che ipnotizza e costringe a chiedersi cosa accadrà nella puntata successiva. 

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